Fantozzi, il mitico personaggio interpretato da Paolo Villaggio, compie 50 anni. Mezzo secolo fa, infatti, usciva nelle sale cinematografiche italiano il primo film di questa figura tragicomica, dalle vicissitudini più strampalate e surreali. Ieri sera la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” e il Consolato Generale d’Italia a Capodistria hanno inaugurato una mostra con vari materiali d’epoca: manifesti pubblicitari, foto, libri, oggetti legati agli aneddoti di Fantozzi.
Nel giardino estivo di Palazzo Gravisi Buttorai (sede della “Santorio “Santorio”) è persino esposto un prototipo della Bianchina – l’automobile con la quale Fantozzi ha passato una serie di avventure. Ma perché a Capodistria? Perché qui e a Isola, a maggio del 2017 è stata la sua ultima apparizione pubblica, ospite di un medesimo evento. È scomparso solo pochi mesi dopo, all’età di 84 anni.
L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da un dibattito moderato da Mario Steffè, presidente della “Santorio Santorio” nonché vicesindaco di Capodistria – evento che ha visto due ospiti d’eccezione: Clemente Ukmar, la controfigura di Villaggio e il produttore Daniele Liburdi che, nel raccontare vari aneddoti, hanno rilevato anche l’aspetto umano e le capacità artistiche – un grande interprete pure nei panni di tutt’altri personaggi. Il console Giovanni Coviello ha richiamato l’attenzione sul contesto storico del primo film: “È un’opera nata in un periodo cinematografico di grande fermento, mentre l’Italia affrontava anni di piombo tra attentati terroristici, proteste, crisi economica – tra tutte queste tensioni e incertezze, la figura del ragioniere più sfortunato riuscì a parlare con tutti diventando un’icona senza tempo.”
Foto: MOK