“Folkest Capodistria, musica di pace”: è il titolo del terzo volume dedicato a uno degli eventi più significativi in fatto di unione di popoli nell’ambito culturale perché si svolge in Friuli Venezia Giulia e a Capodistria.
Si tratta infatti del Folkest, che nel 2022 ha celebrato 30 anni di attività in cui fondamentale è il sostegno della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Capodistria. L’ultimo libro, scritto dall’agenzia AIAS, riassume il periodo 2012-2023 ed è stato presentato ieri sera a Palazzo Gravisi Buttorai (sede della Comunità degli Italiani Santorio Santorio di Capodistria), ma non solo a parole. Gli organizzatori del festival, Roberto e Sara Colussi e Andrea Settomini dell’agenzia AIAS di Capodistria e il direttore artistico Andrea Del Favero, hanno voluto dare voce ad alcuni dei protagonisti del Folkest: Piero Pocecco, Rudi Bučar, Dario Marušič, Drago Mislej – Mef accompagnato da Armando Šturman e da Gorazd Radojevič.
Roberto Colussi dell’agenzia Aias ha raccontato simpatici aneddoti con alcuni degli ospiti big del Folkest: Joan Baez, Joe Cocker, Shel Shapiro, I Nomadi ecc. “Organizzare eventi di questa portata non è sempre facile, ma alla fine vince la soddisfazione grazie al calore del pubblico, alla gratitudine degli artisti per la bella accoglienza, spesso incantati dalla bellezza dei posti. In fatto di ospitalità, molto gradite dai cantanti, ad esempio, sono le caricature realizzate da Lorella Fermo” – hanno spiegato Roberto Colussi e Andrea Del Favero. Inoltre, la presenza dei big ha dato visibilità al territorio e ai musicisti meno noti, tuttavia molto validi.
“A Capodistria il Folkest è diventato un marchio, sinonimo di qualità. Al riguardo un contributo importante lo ha dato TV Capodistra perché da sempre la televisione ufficiale di Folkest con la trasmissione dei concerti, servizi e speciali” – ha specificato Colussi. Un’attenzione che ha mantenuto anche alla presentazione del libro: la serata è stata moderata da Martina Vocci, giornalista della redazione italiana di TV Capodistria.
Foto: MOK