“Dieta mediterranea e cucina delle radici”: è il tema della settimana della cucina italiana nel mondo in calendario dal 18 al 24 novembre, quest’anno giunta alla IX edizione. Tra i protagonisti è la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria che ieri sera nella sua sede -palazzo Gravisi Buttorai- ha ospitato e organizzato assieme al Consolato Generale d’Italia una conferenza e il laboratorio del gusto.
“Per noi è anche un fattore identitario perché la cucina italiana nelle sue molteplici sfaccettature abbraccia pure l’Istria, terra di confine e di contatto con diverse culture ed esperienze” – ha dichiarato Mario Steffè, presidente della “Santorio Santorio” nonché vicesindaco del Comune di Capodistria. “Un evento che non solo mette in risalto le nostre tradizioni ed eccellenze nel settore agroalimentare, ma che ci unisce attraverso il cibo. È infatti un linguaggio universale che tutti possiamo comprendere ed apprezzare” – ha ribadito il Console Generale d’Italia a Capodistria Giovanni Coviello sottolineando i benefici sulla salute della dieta mediterranea – non ha caso proclamata 15 anni fa patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
La conferenza ha visto l’intervento di 3 interlocutori: la prof. Lucija Čok per un ampio progetto -da lei guidato- sulla pesca in Slovenia, Eleonora “Noris” Cunaccia, autorevole raccoglitrice e studiosa di piante selvatiche e Fabrizio Somma dell’Università Popolare di Trieste che per l’occasione ha presentato il libro di Claudio Pericin “Le buone erbe dell’Istria” lodandone il rigore nel descrivere le caratteristiche ed utilità di queste piante.
Gremito palazzo Gravisi Buttorai di connazionali e autorità: a rappresentare il Comune di Capodistria c’erano la vicesindaco Mateja Hrvatin Kozlovič e Vesna Pajić, consigliere per la cultura del sindaco Aleš Bržan.
Foto: MOK