Il 23 dicembre del 2003 moriva uno dei pittori, fotografi e musicisti più versatili della Comunità Nazionale Italiana (CNI): Luciano Kleva di Isola, ma con progetti e mostre che lo hanno visto impegnato pure a Capodistria, Pirano e spesso oltreconfine. È proprio in questi tre Comuni costieri che la CNI ha voluto allestire diverse esposizioni in occasione del XX anniversario della scomparsa di Kleva.
La prima tappa dell’intenso percorso creativo dell’artista è stata inaugurata ieri sera a Palazzo Tarsia di Capodistria con interventi del presidente della Comunità degli Italiani Santorio Santorio (nonché vicesindaco) Mario Steffè, della coordinatrice culturale della CNI e vicesindaco di Isola Agnese Babič e di Dean Mehmedović, critico d’arte e direttore della galleria Insula di Isola.
“Un fotografo e pittore ingegnoso perché con mezzi semplici – all’epoca analogici- ha creato opere uniche e irripetibili. Straordinaria è stata la sua capacità di mettere a suo agio le persone che hanno accettato di posare davanti l’obiettivo della macchina fotografica” – ha spiegato Mehmedović. “Rivedendo queste foto, oggi proviamo nostalgia, ci fanno riaffiorare i ricordi, ma sono importanti soprattutto perché ci portano a conoscere la personalità di Kleva: da una parte ironica perché in effetti ha saputo convincere le tante personalità a stare al gioco, dall’altra melanconica in cui avvertiva il senso dell’effimero, della vita che passa inesorabilmente” – ha spiegato Steffè.
In collaborazione con i famigliari di Kleva è in fase di realizzazione la monografia: “Sarà la prima in assoluto e prevediamo di presentarla al pubblico a gennaio del 2024” – ha annunciato Agnese Babič esprimendo soddisfazione per la collaborazione con gli altri due Comuni al fine di mantenere viva la memoria del compianto artista. Ha ceduto poi la parola, anzi la musica, a Lado Jakša che assieme a Luciano ha dato vita a diversi progetti artistici, tra cui “Surrealista”.
Foto: MOK