La Comunità Nazionale Italiana (CNI) di Capodistria sta dando un contributo di massimo rilievo agli appuntamenti dedicati ai 1500 anni dalla consacrazione del primo vescovo, San Nazario. L’ultimo evento, ma non per importanza, è la mostra a Palazzo Tarsia e Gravisi Buttorai dal titolo: “San Nazario e Capodistria. Storia, devozione, arte, tradizione e il retaggio della Serenissima”.
Italijanska narodna skupnost (CNI) v Kopru pomembno prispeva k dogodkom, posvečenim 1500-letnici posvetitve prvega škofa, svetega Nazarija. Najnovejši dogodek, ki pa nikakor ni zanemarljiv, je razstava v Palači Tarsia in Gravisi Buttorai z naslovom: “Sveti Nazarij in Koper – zgodovina, pobožnost, umetnost, tradicija in zapuščina Serenissime”.
Ne ha parlato nei dettagli Kristjan Knez, storico e direttore del Centro italiano Carlo Combi, all’inaugurazione avvenuta il 18 giugno. Il presidente della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, nonché vicesindaco della CNI Mario Steffè ha rilevato i valori sociali e civili legati al culto del patrono di San Nazario – valori fondati sul dialogo, rispetto e convivenza. Aspetti, questi, ribaditi anche dalla vicesindaco Mateja Hrvatin Kozlovič con l’auspicio che gli eventi relativi ai 1500 anni di Capodistria contribuiscano a dare il meritato risalto alle tradizioni e storia della città.
Emozionato il vescovo Jurij Bizjak nell’elogiare il ricco e importante lavoro svolto dalle varie istituzioni che non solo danno lustro alla città, ma rafforzano i rapporti. “E tutto ciò contribuisce a rinsaldare i valori della comune casa europea”, ha proseguito Felice Žiža, deputato della CNI al Parlamento sloveno. Ampia e sentita la partecipazione del pubblico non solo di Capodistria, ma anche d’oltreconfine con un’ampia rappresentanza delle associazioni degli esuli. La mostra rimarrà aperta sino al 31 luglio.
Foto: MOK